CASSAZIONE CIVILE, ORDINANZA DEL 17-10-2023 N. 28824

Indeterminatezza contrattuale del tasso corrispettivo in generale (LEASING)

Nel rinviare all’articolo CASSAZIONE CIVILE, ORDINANZA DEL 13-02-2024 N. 3930, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28824 del 17/10/2023, ha confermato che si applica al contratto di LEASING IMMOBILIARE la normativa dell’art. 117 TUB che impone di indicare i criteri di calcolo dell’interesse.

Nella fattispecie concreta, però, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28824 del 17/10/2023, ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Trento del 04/06/2021 n. 85 che ha ritenuto osservata la normativa dell’art. 117 TUB anche se vi è la mancata indicazione espressa nel contratto del TASSO LEASING: “osserva il Collegio come la corte territoriale abbia ritenuto sufficiente, ai fini del rispetto nella disposizione normativa qui richiamata dai ricorrenti, la circostanza che i dati forniti con il contratto fossero idonei a consentire un calcolo adeguatamente trasparente sui costi dell’operazione economica, essendo state espresse “in modo ben definitole modalità di rimborso del finanziamento, con la precisazione, tanto dell’ammontare dei canoni da corrispondere, quanto del relativo numero e della relativa scadenza, nonché del prezzo di riscatto, tant’è che lo stesso C.T.U. ha potuto calcolare, sulla base delle disposizioni contrattuali, il TASSO LEASING dell’operazione per il contratto originario e le successive integrazioni.”

In altre parole, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28824 del 17/10/2023 ha ritenuto che se il CTU abbia potuto calcolare il TASSO LEASING anche l’utilizzatore del LEASING IMMOBILIARE lo avrebbe potuto calcolare agevolmente (?????????????????).

Conseguentemente, l’UFFICIO DEL MASSIMARIO DELLA CORTE DI CASSAZIONE ha determinato questa massima: “In tema di LEASING IMMOBILIARE, la mancata indicazione, nel contratto, del “TASSO LEASING” non determina la violazione dell’art. 117, comma 4, T.U.B. ove lo stesso sia determinabile per relationem, con rinvio a criteri prestabiliti ed elementi estrinseci, obiettivamente individuabili, senza alcun margine di incertezza né di discrezionalità in capo alla società di leasing, dovendosi individuare la ratio della norma nell’esigenza di salvaguardia del cliente sul piano della trasparenza, declinata in senso economico, essendo trasparente il contratto che lascia intuire o prevedere il livello di rischio o di spesa del contratto di durata.”

VOLUME I sul portale www.youcanprint.it

In questo VOLUME I di 704 pagine si spiegano i PRINCIPI DI MATEMATICA FINANZIARIA BASILARI PER COMPRENDERE I FINANZIAMENTI RATEALI.
In particolare, vi è tutta la costruzione matematica INEDITA di DEVIS ABRIANI sulle diverse ponderazioni dei periodi rateali (Anno Civile Corretto (365/365 e 366/366), Anno Civile Non Corretto (365/365 e 366/365), Anno Misto (365/360 e 366/360), Anno Commerciale (360/360) del Montante in Semplice e Composto, della rata costante posticipata (Francese) in Semplice (in t_0 e in t_m) e Composto (in t_0 e in t_m) e della rata variabile posticipata (Italiano) in Semplice (in t_0 e in t_m) e Composto (in t_0 e in t_m)

VOLUME II sul portale www.youcanprint.it 

In questo VOLUME II di 882 pagine si parla delle CONSEGUENZE GIURIDICHE PER IL MANCATO UTILIZZO DEL REGIME SEMPLICE DEGLI INTERESSI NEI FINANZIAMENTI RATEALI.
In particolare, si illustra: a) l’obbligo giuridico dell’uso della ponderazione dei periodi rateali dell’anno civile corretto spiegata da Devis Abriani nel VOLUME 1 PRINCIPI DI MATEMATICA FINANZIARIA BASILARI PER COMPRENDERE I FINANZIAMENTI RATEALI; b) la prova matematica/empirica che il Regime Composto (“Francese” o “Italiano”) è illecito ex art. 821 c.c.; c) la prova matematica/empirica che unicamente il Regime Semplice con impostazione iniziale in t_0 (“Francese” o “Italiano”) rispetta ad ogni istante temporale l’art. 821 c.c.; d) la prova matematica/empirica che il Regime Semplice con impostazione finale in t_m (“Francese” o “Italiano”) NON rispetta ad ogni istante temporale l’art. 821 c.c.; e) la modalità matematica/empirica corretta giuridicamente per il calcolo della Tentata Truffa e della Truffa Consumata; f) la modalità matematica/empirica corretta giuridicamente per il calcolo della Tentata Truffa Attualizzata da utilizzare per la verifica dell’Usurarietà del contratto; g) la prova matematica/empirica dell’impossibilità di determinazione dell’aliquota dell’indeterminatezza contrattuale del tasso corrispettivo se si usa il Regime Semplice con impostazione finale in t_m a causa dell’asintoto verticale; h) la prova matematica/empirica dei reati di Truffa e Autoriciclaggio di Cassa Depositi Prestiti per i finanziamenti concessi agli Enti locali. 
PARAGRAFO 11 VOLUME II “Tasso corrispettivo: il reato-mezzo di Truffa aggravato ex art. 61, comma 1, n. 2, c.p. dalla connessione con il reato-fine di Usura nei contratti di finanziamento rateale. La problematica conseguenziale del reato societario di Autoriciclaggio e del reato di Estorsione”